08
Feb

CHI ERA NIKOLA TESLA?

QUANDO COLLEGHI IL TELEFONO ALLA PRESA DELLA CORRENTE, QUANDO ACCENDI LE LUCI O USI IL FRIGORIFERO, QUANDO USI LA RADIO. PENSA CHE TUTTO QUESTO È STATO CREATO DA UN UOMO CHE HA VISUALIZZATO LA NOSTRA EPOCA TECNOLOGICA TUTTA NELLA SUA MENTE, PIÙ DI CENTO ANNI FA. IL SUO NOME È NIKOLA TESLA.

Tesla nacque nella città di Smiljan, nell’attuale Croazia, il 10 luglio 1856. Nacque durante un temporale. Secondo la leggenda di famiglia, l’ostetrica disse a metà del parto che questo bambino sarebbe stato un figlio dell’oscurità, al che sua madre rispose – no, sarà un figlio della luce.

Non sapeva quanto sarebbero state profetiche quelle parole. Tesla attribuisce alla madre il suo interesse per le invenzioni. Sia suo padre che suo nonno avevano inventato numerosi utensili per uso domestico, agricolo e altro. Il padre di Tesla, invece era il figlio di un ufficiale che aveva prestato servizio nell’ esercito del grande Napoleone e in comune con suo fratello, professore di matematica in un’importante istituzione, aveva ricevuto un’istruzione militare, ma cosa abbastanza singolare, in seguito aveva abbracciato il clero, vocazione in cui aveva raggiunto l’eccellenza.

Nicola Tesla, sin da bambino, veniva forzato dal padre ad allenare la mente. Se bene riconduca all’influenza della madre la sua inventiva, l’addestramento del padre deve essere stato molto utile.

Comprendeva molti tipi di esercizi, come indovinare i pensieri degli altri, scoprire i difetti di una forma o espressione, ripetere lunghe frasi o eseguire calcoli mentali. Queste lezioni quotidiane erano intese a rafforzare la memoria e la ragione e soprattutto a sviluppare il senso critico ed erano senza dubbio molto utili. 

Ma c’è un’altra ragione ancora più importante per il risveglio intellettuale e spirituale di Nicola Tesla. Citò nella sua infanzia – ho sofferto di una particolare afflizione dovuta alla comparsa di forti lampi di luce, che rovinavano la vista di oggetti reali e interferivano con i miei pensieri e le mie azioni. Queste visioni stimolarono la sua capacità di concepire invenzioni nella sua testa in modo così dettagliato che non aveva nemmeno bisogno di disegnarle. 

Sui laghi e sui fiumi che scorrevano nel suo paese, il piccolo Tesla costruiva per gioco piccole turbine di legno. Questo era il giovane Tesla, entusiasta, instancabile, visionario e contemporaneamente geniale. Un destino già scritto, il destino di un genio.

Tesla si diploma in soli tre anni e in breve tempo acquisisce tutte le conoscenze scientifiche che gli permettono di fare un’esperienza di più. Gli permette di padroneggiare tranquillamente sia le materie tecniche sia la matematica. Conosceva nove lingue, conosceva la filosofia, si interessava di poesia e conosceva a memoria molti classici, tra cui Shakespeare, Voltaire e Goethe.

Le capacità di Tesla fanno presto ad affermarsi in diverse parti d’Europa. Si rende conto però che l’Europa è troppo piccola per lui e appena ventottenne decide di lasciarsi alle spalle la Jugoslavia. Tesla arriva negli Stati Uniti. Ha con sé soltanto un libro di poesie, 5 centesimi in tasca, un piccolo quaderno con degli appunti per realizzare una macchina volante di sua invenzione e una lettera di presentazione per Thomas Edison. Il loro è un feeling immediato, ma la loro collaborazione durerà soltanto qualche mese.

È il 1884 e Thomas Edison è già un famoso inventore e soprattutto uno scaltro imprenditore di sé stesso. Due anni prima di incontrare Tesla, aveva acceso il primo sistema di distribuzione di corrente elettrica, ovviamente continua. 

Tra le tante idee, Tesla propose ad Edison di sostituire il sistema di distribuzione di energia elettrica continua con la corrente alternata di sua invenzione, di gran lunga più efficiente. Edison aveva un forte seguito nel mondo scientifico e soprattutto in quello finanziario. I magnati dell’epoca avevano già investito parecchio nella tecnologia della corrente continua, tanto che se avessero dato retta alle idee rivoluzionarie di Tesla, avrebbero dovuto ricostruire da capo tutti gli impianti di produzione e trasporto energetico. Sappiamo con certezza che il grande industriale George Westinghouse era molto convinto della validità delle idee di Tesla e per questo fu un suo grande finanziatore.

Chiese a Tesla di stipulare un contratto. Lui avrebbe prodotto le nuove centrali con i brevetti di Tesla e in cambio la sua offerta per Nikola consisteva in un dollaro per ogni forza cavallo che si sarebbe prodotta con i nuovi motori a corrente alternata.

Quando Edison si rese conto che il suo sistema in corrente continua non poteva competere dal punto di vista dell’efficienza con quello della tensione alternata di Tesla che inizia, pur di difendere i suoi interessi economici, una campagna denigratoria contro la corrente alternata. Edison fece stampare e distribuire volantini sulla pericolosità della corrente alternata e chiedeva allo Stato di New York di fare una legge contro l’utilizzo domestico.

Oggi potremmo chiamarla guerra mediatica ed Edison non risparmiò a Tesla nessun colpo basso. Ma non si ferma a questo. Edison, attraverso l’uccisione di animali, vuole introdurre le nuove tecnologie, con l’idea che la tensione alternata è qualcosa di molto pericoloso, che va rifiutata, che va rigettata. Una vera e propria campagna di disinformazione. Era il 1903 ed Edison sta per togliere la vita ad un’elefantessa. Si chiamava Topsy. Dopo essersi esibita per anni, era diventata un animale irrequieto e difficile da gestire. Dopo aver ucciso un guardiano, il circo di Coney Island decide di abbatterla ed Edison non si fa scappare l’occasione.

Quale è il miglior modo di dimostrare le orribili conseguenze della corrente alternata? È quello di arrostire pubblicamente, tre tonnellate di elefante.

È il 4 gennaio del 1903 e Topsy viene condotta sopra una piattaforma speciale. Le viene collegato un generatore di corrente da 6.600 volt alle Zampe e mentre il pubblico presente rabbrividisce, la macchina da presa comincia a girare. Edison sosteneva che l’unica applicazione logica per la corrente alternata era quella di servirsene per uccidere gli animali. Di fatto, nonostante gli sforzi di Edison, la superiorità della corrente alternata risulterà oggettiva. 

Nel 1893 l’azienda di Westinghouse firmerà un contratto per la fornitura di corrente alternata per illuminare l’esposizione colombiana mondiale di Chicago. Ma soprattutto vincerà la guerra con Edison per l’installazione della prima grande centrale idroelettrica nelle cascate del Niagara.

Una centrale a corrente alternata che avrebbe prodotto energia elettrica per Buffalo a 40 Km da New York. Per la costruzione della prima grande centrale idroelettrica, quella delle cascate del Niagara, furono usati 13 brevetti, di cui 9 erano di Tesla. Questi brevetti permettevano la produzione, il trasferimento e la distribuzione dell’energia elettrica.

Esperimento dopo esperimento, Nikola conquista una comprensione sempre maggiore della trasmissione dell’energia elettromagnetica senza fili e costruisce il primo trasmettitore radio del mondo. Ma i suoi obiettivi sono ben altri e non si accorge dell’importanza delle sue scoperte. 

Grazie alla costruzione di un modellino, un sottomarino radiocomandato, Tesla cattura l’attenzione di uno dei più grandi magnati dell’epoca, J.P. Morgan. Inizia la sua attività il 17 maggio del 1899  nel leggendario laboratorio di Colorado Springs. Sfortunatamente dopo circa 7 mesi viene chiuso.

È difficile riassumere in poche parole quello che Tesla ha scoperto in quei sette mesi di esperimenti sui monti PikesPeak a Colorado Springs. Certo è che quello che stava cercando, il suo obiettivo principale, era quello di trasmettere l’energia elettrica senza dover usare alcun tipo di cavo. 

Fino ad oggi la scienza ufficiale non è riuscita ancora a comprendere come Tesla abbia potuto realizzare tutto ciò. All’interno del suo laboratorio di Colorado Springs, riuscì a creare fulmini artificiali con scariche di milioni di volte lunghe fino a 40 metri e attorno al laboratorio cominciarono a notarsi strani fenomeni. 

Perfino oggi, a distanza di oltre un secolo, le carte di intensità magnetica mostrano il terreno attorno al laboratorio con un campo magnetico più intenso dell’area circostante. Durante uno degli esperimenti, però, un generatore di corrente andò in tilt, mandando in blackout l’intera città del Colorado. Tesla ci mise pochi giorni a riparare il danno, ma ormai le persone della città gli tolgono la possibilità di riallacciarsi alla corrente comunale e il 7 gennaio del 1900 cominciano a smantellare il suo laboratorio e con esso centinaia di invenzioni.

Sembra la fine per Nikola Tesla, ma non è così.

Dopo aver ottenuto 150. 000 dollari da J. P. Morgan, Tesla apre un altro laboratorio, la torre Wardenclyffe, situata a Long Island nei pressi di New York, e dà nuovamente inizio ai suoi esperimenti. Ma un altro immenso ostacolo sta per porsi tra lui e le sue ricerche.

L’episodio più tragico della vita di Tesla, quello che ha segnato il suo destino, è quando JP Morgan ha smesso definitivamente di finanziare i suoi progetti. Ufficialmente tutto ciò accadde perché lo scienziato italiano Guglielmo Marconi era riuscito a effettuare la trasmissione radio attraverso l’Atlantico prima di Tesla.

Negli anni successivi comunque ci furono numerose dispute, sia scientifiche che legali. Per stabilire chi dovesse essere considerato realmente il primo inventore della radio. Tesla ebbe il suo riconoscimento solo dopo la sua morte. La Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò, nel settembre del 1943, pochi mesi dopo la morte di Tesla, che il brevetto per la trasmissione radio non doveva essere riconosciuto a Marconi, bensì a Tesla.

Ma cosa stava inseguendo Nikola Tesla?

Lo sviluppo progressivo dell’uomo è legato direttamente alle invenzioni che sono il prodotto della mente creativa. Il suo scopo ultimo è il dominio completo della mente sul mondo materiale. L’imbrigliamento delle forze della natura per le necessità umane.

Il disinteresse di Tesla, l’incapacità di arricchirsi è sempre stata caratterizzata da profondi attacchi invidiosi. Non sorprende che secondo appunto un archetipo cristiano, Tesla, proprio perché vuole donare molto al mondo, muore apparentemente solo e senza un soldo in una stanza all’albergo di New York.

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