IL CORAGGIO È FUOCO, IL BULLISMO È FUMO

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Il giorno mercoledi 3 maggio 2017 nella sala consiliare del comune di Camposano, si è tenuta la campagna di prevenzione per dire – No al bullismo. Il bullismo è un problema reale che riguarda ogni giorno molti bambini e può diventare pericoloso se non viene fermato.
Cos’è il bullismo in parole semplici?
Possiamo parlare di bullismo quando siamo di fronte ad una relazione di abuso di potere in cui avvengono dei comportamenti di prepotenza in modo ripetuto e continuato nel tempo, tra ragazzi non di pari forza, dove chi subisce non è in grado di difendersi da solo.
Quali sono i 6 tipi di bullismo?
I sei tipi di bullismo
  • BULLISMO Il bullismofisico è la forma più tipica di bullismo e si verifica quando i bulli usano azioni fisiche per opprimere la propria vittima;
  • BULLISMOVERBALE;
  • AGGRESSIONE RELAZIONALE;
  • CYBER BULLISMO;
  • BULLISMO SESSUALE;
  • BULLISMO BASATO SUL PREGIUDIZIO;
Qual è lo scopo del bullismo?
Il bullo agisce con lo scopo preciso di dominare sull’altra persona, d’offenderla e di causarle danni o disagi. Sebbene anche un singolo fatto grave possa essere considerato una forma di bullismo, di solito gli episodi sono ripetuti nel tempo e si verificano con una frequenza piuttosto elevata.
Come inizia il bullismo?
Quando uno scherzo o una presa in giro diventa un accanimento costante e prolungato, tale da condizionare la vita quotidiana di bambini e ragazzi, si parla di bullismo che è un fenomeno caratterizzato da dinamiche di violenza fisica e verbale con ripercussioni pesanti.
Che problemi hanno i bulli?
Possono comparire disturbi depressivi, psicosomatici, nei casi più gravi autolesionismo o suicidio. Anche per il bullo, le conseguenze possono essere negative, come emarginazione, rischio delinquenza e disturbi del comportamento.
Perché il bullismo è sbagliato?
Chi subisce ripetutamente prepotenze dai compagni vive in un costante stato di ansia, paura e tristezza. A volte prova rabbia verso se stesso perché vorrebbe reagire ma non ci riesce. Spesso perde la fiducia in se stesso e finisce per convincersi di meritare tutte le cattiverie di cui è vittima.
Chi ha subito il bullismo?
I nostri risultati hanno dimostrato che chi ha subito episodi di bullismo è più esposto al rischio di soffrire di problemi di salute mentale, rispetto ai soggetti che sono stati maltrattati.
Che segni lascia il bullismo?
Flashback, crisi d’ansia, disturbi del sonno: per quel che riguarda la sfera psicologica. Palpitazioni, dolori addominali, stipsi, finanche diarrea: come somatizzazione delle situazioni conseguenti al danno psichico.
Cosa si può fare per fermare il bullismo?
Possibili soluzioni per mettere fine ai comportamenti di prepotenza di un bullo:
  1. Riferire all’insegnante quello che accade.
  2. Incoraggiare chi sta subendo la prepotenza di un bullo a parlarne con gli insegnanti.
  3. Consigliare a chi ha visto qualcuno fare il bullo con un altro di raccontare tutto agli insegnanti.
Quando il bullismo diventa reato?
163/2021 della Cassazione Penale. Il fatto costitutivo del bullismo non è la violenza o la minaccia, ma la coercizione. Scatta il reato di violenza privata (ex art. 610 c.p.) quando il bullo pone la vittima in una condizione di soggezione psichica a seguito dell’atto violento, di minacce e prepotenze.
Come si può fermare un bullo?
Consigli
  1. Evita di isolarti;
  2. Non aver paura di difenderti o di prendere le difese di qualcun altro;
  3. Sii sicuro di te;
  4. Ricorda che NON È COLPA TUA se sei vittima di bullismo;
  5. Non abbassarti mai al livello dei bulli;
  6. Fai in modo che ti ascoltino;
Dato che la maggior parte di questi episodi si verificano all’interno del contesto scolastico, l’Organizzazione di Volontariato We Can afferma che  è fondamentale che genitori e istituzione scolastica comunichino tra loro e collaborino al fine di trovare la soluzione migliore sia per la vittima sia per il bullo. E’ importante che i genitori delle vittime rendano noto alla scuola la situazione, soprattutto se si accorgono che il figlio è stato prevaricato e la scuola stessa non ne è a conoscenza. E’ utile incoraggiare il ragazzo ad esprimersi e a sviluppare le sue abilità perché questo può influenzare in positivo la sua autostima. Il sostegno e l’incoraggiamento sono le due parole chiave da tenere presenti, ma attenzione a non essere iperprotettivi perché questo potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo per questi ragazzi e minare il loro senso di auto-efficacia e la percezione del proprio valore.

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