17
Mar

Il nuovo coronavirus, sta ripulendo l’ambiente

Anche se non conosciamo l’origine esatta del coronavirus Covid-19, l’unica certezza è quanto afferma un report pubblicato dal WWF e intitolato “Pandemie, l’effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi – Tutelare la salute umana conservando la biodiversità” secondo il quale esiste un legame strettissimo tra le malattie che stanno terrorizzando il Pianeta e le dimensioni epocali della perdita di natura. Molte delle malattie emergenti come Ebola, Aids, Sars, influenza aviara, influenza suina e il nuovo coronavirus non sono catastrofi del tutto casuali, ma “sono la conseguenza indiretta del nostro impatto sugli ecosistemi naturali”.

In un momento cosi delicato, la nostra nazione sta soffrendo un’emergenza sanitaria senza precedenti. L’Epha, “l’Alleanza europea per la salute pubblica” afferma che lo smog aumenta l’indice di mortalità causata dal coronavirus laddove i livelli di inquinamento atmosferico provocato dai veicoli a benzina e diesel sono più alti. A conferma di ciò, la Lombardia potrebbe essere una prova di questo legame.In Italia è successo quello che era accaduto in Cina con le restrizioni imposte dal governo: lo smog è diminuito.

Soprattutto nelle zone più inquinate. Dopo quasi un mese di restrizioni, zone rosse e chiusure di scuole e attività commerciali, l’inquinamento è decisamente calato. I livelli di biossido di azoto (NO2), si sono ridotti chiaramente come mostrano le immagini del satellite Sentinel 5 del programma europeo Copernicus, gestito dalla Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa). Le foto sono state pubblicate su Twitter da Santiago Gassò, ricercatore dell’Università di Washington e della Nasa. I sensori Tropomi (Tropospheric Monitoring Instrument) a bordo del satellite hanno rilevato il progressivo ridursi della nube rossa di biossido di azoto, il gas nocivo emesso dai combustibili fossili, quindi in particolare dai veicoli a motore e dalle strutture industriali.

Un effetto simile è stato fotografato dai satelliti all’inizio di marzo in Cina, dove i livelli di NO2 sono calati del 30%, attraverso le immagini raccolte dalla Nasa e dai satelliti di monitoraggio dell’inquinamento dell’Agenzia spaziale europea (Esa).Presa consapevolezza di questo significativo calo del tasso di inquinamento globale, l’ Organizzazione di Volontariato We Can intende verificare, attraverso il monitoraggio giornaliero, la percentuale di PM 10 e PM 2,5 nell’aria per confrontare i dati ottenuti. In un momento delicato come questo in cui l’Italia tutta sta combattendo con le unghie e con i denti per rimanere a galla e da cui SICURAMENTE ne uscirà più bella e unita di prima, aggrapparsi ad un pensiero positivo come un ambiente “ripulito” e più sano è di fondamentale importanza!

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