L’inquinamento ambientale: le piogge acide
Le piogge acide sono deposizioni che avvengono sotto forma di precipitazioni (pioggia, neve, rugiada), senza considerare che la deposizione di sostanze acide può avvenire anche attraverso particelle. Tale fenomeno è stato osservato per la prima volta in Gran Bretagna. Normalmente nell ’atmosfera sono presenti gli ossidi di azoto e di zolfo derivanti da fenomeni naturali. La rivoluzione industriale ha comportato un aumento dei consumi dei combustibili fossili e di conseguenza una crescita delle concentrazioni di questi gas nell’ atmosfera in un processo che ha subito una netta impennata nel corso degli ultimi decenni.
Con l’aumento del fenomeno delle piogge acide si ha l’abbassamento del pH del terreno colpito, e ciò comporta la morte di molti microbi che non sono in grado di tollerare tale abbassamento causando la sterilizzazione del suolo. Quest’ultima comporta un conseguente danneggiamento dei raccolti, un aumento di sostanze tossiche come l’alluminio e la riduzione di minerali come il magnesio.
L’alterazione chimica del sottosuolo comporta una riduzione delle capacità nutritive dei prodotti coltivati con la conseguente crescita di piante meno resistenti al freddo, con conseguente scarsa probabilità di sopravvivere. Bisogna notare che i vegetali sottoposti a queste piogge acide giungono poi sulle nostre tavole, comportando gravi ripercussioni sulla nostra salute.
Cosa potremmo fare?
- Ridurre le emissioni di anidridi di zolfo e di azoto;
- Smettere di bruciare combustibili fossili per i trasporti e per la produzione di energia elettrica;
Al momento è impensabile attuare soluzioni così drastiche, ma è possibile ridurre il più possibile le attività che causano questo fenomeno e implementare i processi di combustione con soluzioni tecnologiche che permettano di ridurre la produzione di zolfo e azoto.